Itinerari – L’Abbazia di San Michele

Si propone un itinerario per scoprire la via Francigena. Palazzi, abbazie, cattedrali medievali ecco cosa prevede il nostro programma, dal capoluogo  Torino ai borghi di Rosta, Avigliana, Susa e Novalesa.  Il primo itinerario che vi propongo L'Abbazia di San Michele, ci immergiamo nel  medioevo,  un percorso culturale di interesse antropologico nelle  valli alpine.

 

L'Abbazia di San Michele fu eretta sulla cima del Monte Pirchiriano sul finire del X secolo (984-990), ma la presenza monastica sulla vetta e lungo le pendici del monte ha sicuramente una vita più antica. La costruzione originaria pare risalire ai tempi dell'Impero Romano (400 d.C.) ed era costituita da tre piccole

cappelle che formano la "chiesetta tricora" . Ugo di Montboissier chiamò a dirigere la comunità di monaci benedettini l'Abate Adverto. In questi anni fu concepito, probabilmente da Guglielmo da Volpiano, il grandioso disegno di costruire una quarta chiesa sopra le tre preesistenti. Tra il 1015 e il 1035 la cima del monte Pirchiano è inglobata dalle strutture di questa nuova chiesa, detta di Ugone.

L'Abbazia della Novalesa, con oltre mille anni di storia, rappresenta un raro caso in cui, salvo brevi parentesi, si è mantenuta invariata la funzione originaria, ovvero quella di ospitare una comunità di monaci. La narrazione delle sue vicende, dalla fondazione nel lontano 726 fino al recente ritorno dei monaci nel 1973, si allarga alla ben più antica storia del monachesimo cristiano. l monachesimo si diffuse poi in tutto l'Occidente latino, dando vita a figure carismatiche quali quelle di sant'Agostino, san Colombano, e soprattutto san Benedetto che, con le sue regole, permise una precisa organizzazione delle grandi comunità monastiche che diedero vita ai grandi monasteri che così profondamente influenzarono per secoli le vicende storiche e l'organizzazione del territorio. La visita partirà dal Museo Archeologico, con il refettorio medievale ed il laboratorio di restauro dei libri, ed arriverà poi fino alla visita della bellissima Cappella di San Eldrado del 1096. Terminata questa prima visita, trasferimento al vicino ristorante Albergo della Posta per il pranzo. Il pomeriggio sarà dedicato a due visite. La prima sarà la Sacra di San Michele.

Famosa abbazia, monumento simbolo del Piemonte , che occupa con le sue spettacolose costruzioni la vetta rocciosa di circa 1000 metri del monte Pirchiriano, situato all’imbocco della valle di Susa, la sua eccezionale posizione domina e sovrasta tutta la bassa valle. La Sacra, già dei Benedettini e ora tenuta dai Rosminiani, è un monumento religioso di incomparabile bellezza e valore, riconosciuto da una legge speciale come "monumento simbolo del Piemonte per la sua storia secolare, per le testimonianze di spiritualità, di ardimento, d'arte, di cultura e l'ammirevole sintesi delle più peculiari caratteristiche che può offrire del Piemonte, nonché per la sua eccezionale collocazione e visibilità". Edificato intorno al Mille su luogo sacro al tempo dei Longobardi al culto di S. Michele; ebbe vicende fortunose e fu più volte rimaneggiata. L’imponente complesso abbaziale comprende diversi fabbricati posti su vari livelli, in blocchi fortificati di cui rimangono: il cosiddetto sepolcro dei monaci, suggestivo rudere romanico a pianta

centrale; la foresteria; lo scalone dei morti, un ampio ambiente sorretto da pilastri con capitelli scolpiti e il portale dello zodiaco superba opera romanica. Sovrasta il complesso la chiesa abbaziale romanico- gotica, al cui interno si trovano altorilievi romanici e affreschi del XV e XVI secolo.

Si prosegue con la visita a Sant’Antonio di Ranverso. Chiesa di un'abbazia di monaci Antoniani, Sant'Antonio fu costruito nel XII secolo ma subì in epoca gotica una serie di aggiunte che la caratterizzarono come uno degli esempi più significativi dell'architettura tardo-medievale in Piemonte. Il complesso abbaziale, con l’annesso quattrocentesco Ospedale della precettoria, è un tipico esempio dell’influsso gotico francese. Conserva un importante ciclo pittorico del ’400 di Giacomo Jaquerio. L'attuale aspetto della chiesa è dovuto alla notevole opera di restauro di Alfredo D' Andrade, compiuta nel 1914, che cercò di recuperare l'immagine che la chiesa doveva avere nel secolo XV, quando furono ampliate le strutture originarie. Terminate le visite si rientrerà a Torino al punto di partenza.

Come arrivare:

da Torino: •autostrada A32 Torino-Bardonecchia direzione Frejus uscita Avigliana Est.

 

 

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